Castel dell’Ovo: Il Guardiano Silenzioso del Golfo di Napoli
VISITARE NAPOLI


C’era una volta, in un tempo lontano lontano, un castello adagiato come una vecchia pietra sul mare, proprio lì dove Napoli e il golfo si incontrano in un abbraccio. “Castel dell’Ovo” mi chiamano oggi, ma quando tutto è iniziato ero solo una piccola fortificazione romana, un Castellum Lucullanum, e nessuno parlava di uova magiche o incantesimi. Poi, però, il destino ha voluto che incontrassi un personaggio un po’ particolare: Virgilio, sì proprio lui, quello che tutti chiamano poeta ma che, tra noi amici, era più famoso per il lato “mago” che per i versi poetici.
Il Castel dell'Ovo si racconta
La storia narra — e io stesso non so più quanto sia vera e quanto sia leggenda — che Virgilio, da bravo napoletano d’adozione, volle metterci un tocco di magia: nascose un uovo dentro di me, o meglio, sotto le mie mura. Quest’uovo aveva un potere speciale: finché fosse rimasto intatto, il castello avrebbe retto, immune da crolli, invasioni e perfino dal passare dei secoli.
Ora, io non so dirti se quest’uovo esista davvero o sia solo una delle tante storie che i napoletani si raccontano. Ma ti dico questo: da quando girano queste voci, sono secoli che tutti mi chiamano “Castel dell’Ovo.” E vuoi sapere una cosa? A me piace, perché mi rende unico, un po’ come uno di quei personaggi misteriosi che tutti guardano con rispetto misto a curiosità.
Ogni tanto, vedo turisti con la guida in mano che si avvicinano al mio ingresso, alzano gli occhi e cercano chissà cosa. Alcuni mi fanno quasi tenerezza: magari pensano che quest’uovo sia nascosto in qualche nicchia, pronto per una caccia al tesoro. Ma la verità è che, se anche esistesse, io non lo rivelerei mai. Dopotutto, ogni castello che si rispetti deve avere i suoi segreti, no?
La Mia Storia...
Ah, quante ne ho viste, io, nei miei secoli di vita. Tutti a dirmi che sono “il guardiano del golfo” e che ho il “privilegio” di vedere Napoli trasformarsi nel tempo. E certo, è vero… ma provaci tu a stare fermo qui, immobile, sotto il sole e le tempeste, mentre attorno è un viavaio di conquistatori e personaggi in cerca di gloria!
Normanni
In "epoca moderna" i primi a farmi compagnia per davvero furono i normanni, quei nordici biondi e barbari che proprio non riuscivo a capire: sempre a parlare di conquiste, di terre lontane. E mentre loro discutevano, io li guardavo dall’alto e pensavo: “Ma perché non vi godete un po’ il panorama, il mare? Qui si sta bene, c’è la luce perfetta!” E infatti, alla fine, un po’ li ho conquistati io con il mio fascino: hanno deciso di rendermi una fortezza, non solo un posto da cui ammirare il mare. Così mi sono ritrovato a difendere Napoli con le mie mura, mentre loro costruivano torri e bastioni.
Angioini
Poi vennero gli angioini, quelli col giglio come stemma, che volevano “francesizzare” tutto. Ma Napoli, lo sai, è testarda come me, e noi ci adattiamo ma non ci pieghiamo. Anche loro mi hanno trasformato: nuove torri, nuove mura, e via a darmi un altro aspetto, come un vecchio che cambia il cappotto ogni inverno. Certo, non posso lamentarmi: mi hanno reso ancor più maestoso ed hanno persino curato una cappella tutta per me.
Borboni
E poi, ah, i Borboni… quelli sono stati un capitolo interessante. Ero ormai abituato a vedere re e regine passare come le stagioni, ma loro avevano un tocco diverso: un po’ barocco, un po’ esagerato, come direbbe qualcuno. Si mettevano a discutere di “politica” e di “potere” mentre io li guardavo e pensavo, “Ah, quando capiranno che Napoli appartiene a se stessa e non a chi siede sul trono?”
Vedi, essere un castello napoletano significa sapere già come andrà a finire: tutti vogliono lasciare un segno, ma alla fine, solo le mie mura resistono, fedeli alla città. E mentre loro passavano, io restavo. Come il mare, che continua a battere le mie fondamenta senza cambiare mai.
Così, di anno in anno, di re in re, sono diventato quello che sono oggi: un vecchio castello che osserva, ascolta e ogni tanto sorride sotto i baffi. Perché Napoli è così: ti guarda, sembra che non reagisca, e poi ti sorprende quando meno te lo aspetti.
Castel dell’Ovo e il Mare: un Amore Infinito
Sai, se c’è una cosa che mi rende davvero speciale è il mio rapporto col mare. Io e il mare siamo come due vecchi amici che non hanno bisogno di parole, ci basta stare vicini. E non mi sento neanche tanto vecchio quando lo guardo: il mare è un eterno ragazzo, sempre in movimento, sempre fresco. E io lo capisco, lo rispetto. Da qui lo vedo arrabbiato, calmo, riflessivo… un po’ come un napoletano, insomma. E lui, in cambio, continua a coccolarmi e a farsi ammirare.
Quando è quieto, mi sembra di poter vedere il mio riflesso sulla sua superficie: una fortezza imponente che si allunga nell’acqua come un gigante addormentato. Ma, diciamolo, il mare non è sempre così tranquillo! Quando si arrabbia, e le onde cominciano a salire, è come se volesse ricordarmi che alla fine è lui e non io a comandare. E in quei momenti, mi affido solo alle mie vecchie mura per resistere.
Ho visto i pescatori all’alba, con le loro barche pronte a partire, alzare lo sguardo verso di me come a cercare un buon augurio. Loro sanno che qui ci sono sempre stato e sempre ci sarò, un po’ come un vecchio protettore che vigila sulla città. Qualcuno si ferma, getta un’occhiata alle mura, un saluto con il capo e via, tra i remi e le reti. Siamo in simbiosi, io e loro.
E poi, dal mio bastione più alto, c’è un panorama che non mi stancherò mai di osservare: Napoli che si distende davanti a me con il Vesuvio alle spalle. Lo sai che ci parliamo, io e ‘O Vesuvio? Beh, sì, ogni tanto, nei pomeriggi silenziosi, mentre i turisti si perdono tra le mie pietre, io alzo lo sguardo verso di lui e ci capiamo. Nessuno più di lui sa cosa significa essere testimoni del passare del tempo e delle vicende di questa città.
Da quassù, vedo tutto: il mare, Napoli, le piccole barche, e ogni tanto anche qualche coppia che si perde in un bacio al tramonto. Mi dicono che sono “romantico,” un castello romantico! E io sorrido: perché la verità è che sono solo un guardiano. Un guardiano che ama il suo mare e la sua città e che, anche senza muoversi, non si stanca mai di guardare quello che gli accade attorno.
Tra Mura e Panorami: Cosa Vedere a Castel dell’Ovo Oggi
Allora, sei pronto per una passeggiata? Seguimi, ti mostro i miei angoli migliori, quelli che nessuno dovrebbe perdere. Ogni pietra, ogni bastione, ogni terrazza ha la sua storia, e chissà, magari alla fine della visita capirai perché sono così affezionato a questo posto.
La Terrazza dei cannoni
Partiamo da qui, dalla terrazza di castel dell'ovo che affaccia direttamente sul mare. Da questo punto, si domina tutto il golfo, e ti assicuro che non esiste panorama migliore per innamorarsi di Napoli. Puoi vedere la costa stendersi pigramente verso Sorrento e, nei giorni più limpidi, anche Capri. Ecco perché è uno dei punti preferiti dei visitatori, anche se devo ammettere che a volte sono un po’ geloso… come dire, mi sento “usato” solo per le foto! Ma poi vedo i loro sorrisi e mi calmo: almeno faccio felici le persone. Ah giusto! vuoi sapere perchè si chiama Terrazza dei cannoni....beh, li puoi ancora vedere oggi, era l'antico sistema difensiovo del castello. Lo so, sembra una cosa primitiva, ma credimi al tempo era davvero efficace.
Le Mura di Difesa
Vedi queste mura? Mi hanno difeso per secoli. Ognuna è come una cicatrice di battaglie passate, storie che porto con orgoglio. Mettiti qui, prova a chiudere gli occhi e immagina cosa vedevano i soldati che un tempo camminavano su queste pietre. Quanti sguardi attenti, quante ore di attesa. In fondo, ero come una sentinella immobile, sempre pronta a proteggere la mia città. E oggi, tu puoi camminare dove camminavano loro, osservare come osservavano loro.
Chiesa del Salvatore
Ora scendiamo un po’. Ecco, qui c’è la mia cappella, la chiesa del Salvatore. Una piccola gemma nascosta, "umile e semplice", ma per me è come un cuore che batte piano dentro di me. Qui, in passato, nobili e soldati venivano a pregare. Alcuni per chiedere protezione prima di partire, altri per ringraziare dopo essere tornati. Se ci fai caso, puoi ancora sentire una sorta di calma, di pace, come un silenzio rispettoso che sembra non abbandonare mai questo luogo.
I Sotterranei e i Corridoi Nascosti
E adesso, se non hai paura del buio, ti porto in un posto più misterioso. Sotto di noi ci sono i sotterranei e i corridoi nascosti. Di questi tunnel, alcuni dicono che furono scavati per nascondere tesori, altri che servivano come via di fuga segreta per i re e i nobili. Certo, non tutti sono visitabili, e molti sono stati chiusi per sicurezza, ma mi piace pensare che lì sotto ci siano ancora segreti che nessuno conosce. Alcuni turisti dicono di aver sentito dei passi o dei sussurri, ma tranquillo, sono solo leggende… o forse no?
La Veduta sul Vesuvio
Per concludere il nostro giro, torniamo verso l’alto. Da qui, sul bastione principale, c’è la mia veduta preferita: quella sul Vesuvio. Non c’è un tramonto che non illumini questa vista con colori incredibili. È come se il sole volesse dare il suo ultimo saluto a Napoli proprio qui, accanto a me. E ogni volta, anche se l’ho visto milioni di volte, mi emoziono sempre un po’.
Ecco, il nostro giro finisce qui, ma mi auguro che questa passeggiata ti abbia fatto scoprire qualcosa di nuovo. Magari adesso mi guardi con occhi diversi, non solo come un vecchio castello, ma come un pezzo di Napoli che porta addosso i segni della sua storia, come un guardiano paziente che, dall’alto, osserva e protegge.